Permettere ai consumatori di acquistare più facilmente, senza vincoli di accesso all’offerta o restrizioni di prezzo, quale che sia il paese di provenienza del negozio. È la proposta della Commissione europea per uniformare il mercato dell’ecommerce nel Vecchio Continente.
Molte imprese, come sottolineato dal rapporto finale sull’ ecommerce redatto a Bruxelles, dovranno rivedere le pratiche che limitano la concorrenza e condizionano la possibilità degli utenti di acquistare in altri paesi. La strategia promossa dall’Unione europea è chiara: favorire un mercato unico digitale per migliorare l’accesso dei consumatori (e delle imprese) ai beni e ai servizi messi in vetrina dalla rete.
Una delle pratiche sotto il torchio della Commissione è quella relativa al geoblocco.
Il geoblocco è uno strumento che limita la possibilità di esplorare le offerte di tutti i siti europei per un determinato prodotto. Quando il consumatore fa la ricerca, non riesce ad accedere a determinati contenuti di un paese diverso dal proprio. Nonostante i fornitori – fanno sapere da Bruxelles – possano avvalersi di questo strumento per motivi leciti e giustificati, come ad esempio questioni legate all’Iva, la Commissione ha proposto di rivedere la normativa affinché i consumatori possano acquistare – sia online che in via tradizionale – in tutti gli Stati membri, senza essere discriminati in termini di accesso, prezzo o modalità di pagamento.
Negli ultimi mesi abbiamo assistito ad un vero e proprio boom del commercio online. Anche l’Italia, storicamente indietro, sta recuperando terreno per quanto riguarda gli acquisti sul web. Molte imprese, anche di piccole e medie dimensioni, hanno iniziato a vendere tramite internet beni di consumo creando negozi al dettaglio virtuali. Fattori come trasparenza e concorrenza dei prezzi hanno inciso non poco sul comportamento dei consumatori e sulle strategie di distribuzione dei venditori, grazie anche ad appositi software di analisi concorrenza e pricing che permettono di gestire al meglio la filiera di vendita e distribuzione.
La Commissione, per “equilibrare gli interessi dei rivenditori al dettaglio con quelli dei commercianti tradizionali, a beneficio dei consumatori”, come si legge nella relazione, interverrà per combattere le pratiche che impediscono di accedere ad un maggiore ventaglio di prodotti (e quindi a prezzi inferiori), nel rispetto della normativa UE sulla concorrenza. Si attendono sviluppi…