La Vespa PX è il modello di maggior successo della serie Piaggio Vespa, fu presentata nel 1977 al Salone di Milano ma in versione gigante e a presentarla furono alcune ragazze con tute da meccanici.
La PX vantava di carattersitiche tecniche davvero all’avanguardia per l’epoca, un nuovo telaio, una nuova sospensione anteriore anti-affondamento e una sospensione posteriore con escursione maggiorata garantivano maggiore stabilità in frenata.
Il prezzo al pubblico era all’incirca 800.000 lire che rapportati ad oggi sarebbero su per giù 2000 euro. L’ottavo di litro di casa Piaggio per quel prezzo offriva freni a tamburo, motore monocilindrico con testa in alluminio, telaio a scocca portante in acciaio di 1,5 mm di spessore e una discreta autonomia grazie ai quasi 30 km con un litro di miscela. Curioso invece ricordare che gli indicatori di direzione non erano obbligatori e venivano venduti come ricambi Vespa PX al costo di 45.000 lire.
Nell’83 nacque la Vespa PX Arcobaleno rivisitata in numerosi particolari estetici e meccanici, che come novità possedeva numerosi accessori innovativi come l’indicatore del livello di carburante. Qualche anno dopo venne presentata anche la P200E che al tempo rappresentava il top come cilindrata ed era dotata di accensione elettronica Ducati. Qualche tempo dopo l’uscita della P200E numerosi modelli modificarono la loro sigla aggiungendo la lettera E che indicava l’accensione elettronica.
La Vespa PX rimane in produzione ancora oggi, ma il suo percorso di vendite è stato spesso interrotto da decisioni aziendali discutibili. La prima però non fu una vera e propria interruzione visto che all’estero continuò ad essere venduta, ma in Italia la vendita fu interrotta e venne sostituita dalla Piaggio Cosa.
Ritornò sul mercato nazionale ben 6 anni dopo nel ‘94 a seguito del flop di vendite della Cosa, la Piaggio ripropose la PX Arcobaleno, aggiornandone la meccanica ma lasciando le caratteristiche estetiche che tanto piacevano agli amatori del marchio. La PX fu interrotta altre volte durante il corso degli anni, uscendo addirittura di produzione nel 2007, ma tre anni dopo fu presentata di nuovo al Salone di Milano ed è tutt’ora in vendita dal 2011.
Se siete abituati a guidare uno scooter di oggi, guidare una PX vi sembrerà strano, basti pensare che il progetto risale al ‘77 ed è ancora vivo in quella attuale, per cui ritroverete tutti i difetti storici della Vespa, tutti. Per i veri amatori però i difetti della vespa non sono altro che caratteristiche da sfruttare, e ognuno di loro vi risponderà che è perfetta così com’è. Nonostante si trovi spesso a paragone con altri scooter con ruote più grandi, con miglior ciclistica, con una maggiore maneggevolezza, con motori più prestanti, la Vespa PX non perderà mai il suo fascino.
La PX è comoda, e se si sa dove cercarle può donare tante emozioni. A detta di alcuni non è lo scooter di chi ha fretta perché è da guidare imparando a giocare con il cambio manuale, per godersela bisogna guidarla a filo di gas senza mai esagerare a tirare le marce, avrete sempre delle persone a guardare la vostra PX, che non rifiuterà mai un’occhiata invidiosa, tanto è abituata.