I lavoratori dipendenti del settore pubblico sono sicuramente avvantaggiati quando devono rivolgersi a banche e finanziarie per richiedere un prestito, sia che abbiano un contratto di lavoro a tempo indeterminato che uno a tempo determinato.
Il mercato inoltre mette a loro disposizione molti strumenti differenti, come la cessione del quinto, il prestito personale o i prestiti convenzionati ex INPDAP e INPS.
In questo articolo andremo a vedere quali sono le possibilità di prestito per i lavoratori dipendenti pubblici e statali, anche per quanto riguarda i tanti lavoratori precari di questo settore, riportando esempi di calcolo della rata ed alcuni prestiti particolari come quelli offerti da Poste Italiane, da BNL e da Unicredit.
CESSIONE DEL QUINTO PER DIPENDENTI PUBBLICI
Tra le tante possibilità di prestito esistenti sul mercato la più diffusa è sicuramente la cessione del quinto, un prestito personale non finalizzato per il quale non è necessario indicare la destinazione d’uso del denaro richiesto.
La cessione del quinto si distingue dagli altri prestiti perché il pagamento delle rate avviene tramite trattenuta diretta sulla busta paga da parte del proprio datore di lavoro, dopo il via libera dell’istituto finanziario e della propria Ammnistrazione.
L’importo richiedibile è vincolato alla rata mensile che non può superare il 20% dello stipendio netto, per una durata massima di 120 mesi. Il tasso d’interesse è fisso per tutta la durata del prestito ed inoltre è obbligatorio stipulare un’assicurazione sulla vita e contro l’eventuale perdita del lavoro, il cui costo viene incluso nelle rate.
La cessione del quinto vista la sua particolare natura può essere richiesta anche se pignorati, protestati o se segnalati come cattivi pagatori, e può essere estinta anticipatamente pagando una commissione dell’1% dell’importo rimanente da rimborsare.
Per la cessione del quinto viene richiesto un contratto di lavoro a tempo indeterminato, con un’anzianità di servizio di almeno 2 o 3 mesi ed un’età massima di 68 anni da non superare al termine del prestito.
Per richiedere la cessione del quinto è necessario presentare il proprio documento d’identità, il codice fiscale e l’ultima busta paga.
PRESTITI PERSONALI DIPENDENTI PUBBLICI
I lavoratori dipendenti pubblici e statali possono richiedere altrimenti un normale prestito personale, sempre presentando il proprio documento d’identità, il codice fiscale e l’ultima busta paga.
In questo caso l’importo richiedibile non è vincolato come nella cessione del quinto ed il pagamento avviene tramite addebito diretto su conto corrente o pagamento di bollettini postali.
Il limite massimo di durata di un prestito personale è sempre di 120 mesi, e solo in alcuni casi particolari può arrivare a 18 mesi. Il prestito personale può essere non finalizzato o finalizzato, come ad esempio per l’acquisto dell’automobile o per una ristrutturazione edilizia.
In quest’ultimo caso solitamente le banche e le finanziarie concedono tassi d’interesse più bassi, proprio per la finalità ristretta del prestito, ma è necessario presentare al momento della richiesta la documentazione inerente la spesa da sostenere, come un preventivo firmato della concessionaria o quello dei lavori da effettuare da parte della ditta incaricata.
In questi casi la somma erogata sarà uguale a quella della spesa da effettuare. Per ottenere della liquidità aggiuntiva è possibile richiedere un prestito per consolidamento debiti, mettendo in conto però le spese necessarie per estinguere quelli precedentemente accesi.
PRESTITI INPS ex INPDAP DIPENDENTI PUBBLICI
Una particolare forma di prestiti per i dipendenti pubblici e statali sono i prestiti erogati direttamente dall’INPS, dedicati anche alla gestione ex INPDAP. Si tratta di prestiti concessi a condizioni particolarmente agevolate, sia direttamente sia tramite una garanzia fornita dall’INPS agli istituti di credito.
I prestiti INPS ex INPDAP sono di tre tipologie, i piccoli prestiti, i prestiti pluriennali diretti ed i prestiti pluriennali garantiti. I primi sono dei piccoli prestiti concessi per far fronte a delle spese di piccola entità ed improvvise, con un tasso d’interesse del 4,26% più uno 0,5% per le spese di gestione ed il fondo comune.
La durata dei piccoli prestiti INPS può andare da 12 ad un massimo di 48 mesi, a seconda dell’importo richiesto che può andare da una mensilità fino ad un massimo di 8, senza necessità di fornire una rendicontazione della spesa.
Per richiedere invece un prestito pluriennale diretto bisogna essere iscritti alla Gestione unitaria delle prestazione creditizie e sociali, ed avere almeno 4 anni d’anzianità di servizio.
Questi prestiti devono essere giustificati da un’apposita documentazione per finalità personali o familiari con carattere d’urgenza, con una durata che può essere di 60 o 120 mesi, ed è necessario avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato.
I prestiti pluriennali garantiti infine sono delle garanzie che l’INPS provvede a presentare presso gli istituti di credito dove viene presentata la richiesta di prestito, garantendo contro morte prematura, riduzione dello stipendio o perdita del lavoro senza diritto alla pensione.
La durata di questi prestiti può essere massimo di 120 mesi, la rata mensile non può superare 1/5 dello stipendio ed è necessario presentare all’INPS un certificato di sana e robusta costituzione ed avere almeno 4 anni d’anzianità di servizio.
Il tasso d’interesse applicato dall’istituto è fisso e convenzionato, quindi inferiore alla media del mercato, al quale bisogna aggiungere uno 0,5% per le spese di gestione da parte dell’INPS ed una percentuale per il rischio d’insolvenza dell’1,5% per i prestiti a 60 mesi, del 3% per quelli a 120 mesi.
PRESTITI DIPENDENTI PUBBLICI A TEMPO DETERMINATO
I lavoratori dipendenti pubblici e statali con contratto di lavoro a tempo determinato, i famosi precari, possono per legge accedere ai prestiti dedicati ai dipendenti pubblici nel caso abbiamo un contratto con una scadenza di almeno 36 mesi.
In questo caso possono richiedere qualsiasi forma di prestito, come i prestiti pluriennali diretti o garantiti, la cessione del quinto ed i prestiti personali, purché la scadenza del prestito non superi quella del contratto di lavoro.
In alcuni casi come per i prestiti personali senza la garanzia dell’INPS, è possibile che le banche e finanziarie richiedano il TFR a garanzia del prestito come misura cautelativa.
Il modo migliore per richiedere un prestito nel caso di contratto a tempo determinato è quello di rimanere sui piccoli prestiti, richiedendo durate di rimborso minime, magari richiedendone un altro al momento del rinnovo del contratto. Ovviamente è molto più facile ottenere un prestito finalizzato rispetto ad uno non finalizzato.
CALCOLO RATA PRESTITO DIPENDENTI PUBBLICI
Tutti i lavoratori dipendenti pubblici o statali possono accedere al portale dell’INPS ed usufruire del servizio gratuito di calcolo della rata, da effettuare tramite il proprio codice PIN accedendo all’area dedicata ai servizi della Gestione dipendenti pubblici.
In questo modo è possibile ottenere i piani di ammortamento delle varie possibilità di prestito, comprese tutte le voci di spesa dettagliate.
La simulazione di prestito può essere effettuata tramite tre modalità differenti, inserendo la propria data di nascita ed il proprio stipendio netto, trovando l’elenco dei prestiti disponibili da quello minimo a quello massimo richiedibile.
Oppure è possibile inserire anche la rata mensile ideale in modo da ottenere tutte le possibilità di prestito in base alla durata ed alla tipologia, o infine si può effettuare una ricerca tramite l’importo desiderato trovando tutti i prestiti disponibili.
I MIGLIORI PRESTITI PER DIPENDENTI PUBBLICI
Tra i migliori prestiti per i dipendenti pubblici e privati abbiamo selezionato tre istituti che offrono dei prodotti molto differenti tra loro, Poste Italiane, Unicredit e BNL.
Poste Italiane offre ai dipendenti pubblici un prestito in promozione speciale per quest’anno, Quinto BancoPosta, richiedibile anche non essendo titolari di un conto corrente, in presenza di problemi legati a prestiti precedenti e che può essere usato per estinguere i prestiti già contratti.
La durata del prestito può andare da 36 a 120 mesi e l’importo è vincolato alla rata mensile che non può superare 1/5 dello stipendio netto, con un’età massima di 65 anni da non superare al termine del rimborso del prestito ed un’anzianità di servizio minima di 3 mesi.
Il tasso d’interesse è fisso e convenzionato ed inoltre l’assicurazione obbligatoria sulla vita e contro la perdita del lavoro è a carico di Poste Italiane. Per richiederlo è necessario presentare presso un qualsiasi ufficio postale il proprio documento d’identità, il codice fiscale, l’ultima busta paga ed il Cud.
Unicredit offre un prestito personale tramite la cessione del quinto con una tasso d’interesse convenzionato del 5,30%, con un TAEG massimo del 6,51%, valido per i dipendenti pubblici e statali che lo richiederanno entro il 31 dicembre del 2016.
L’importo massimo è di 72.000€, con una durata che può andare da 24 a 120 mesi, pagamento tramite trattenuta diretta sulla busta paga e vincolo del 20%, con la polizza assicurativa obbligatoria completamente a carico della Banca.
BNL invece offre ai dipendenti pubblici e statali la possibilità di richiedere un prestito personale fino ad un massimo di 100.000€, rimborsabili da 12 a 120 mesi con un tasso d’interesse fisso e convenzionato.
Inoltre è possibile dopo il pagamento della sesta rata richiedere un rifinanziamento del prestito per ottenere nuova liquidità o una maggiore dilazione, o usufruire della possibilità di sospendere o saltare una o più rate, effettuando una richiesta preventiva a BNL e pagando una commissione di 30€ per ciascuna sospensione.
CONCLUSIONI
I lavoratori dipendenti pubblici e statali possono accedere ad una gran varietà di offerte per quanto riguarda i prestiti, con un’anzianità di servizio minima e dei tassi d’interesse normalmente inferiori alla media, oltre che a delle particolari condizioni vantaggiose.
Anche i lavoratori con contratto a tempo determinato possono richiedere un prestito, purché il prestito termini prima della scadenza del contratto e che questo sia almeno pari o superiore ai 3 anni.
Oltre ai prestiti convenzionati presenti sul mercato, i dipendenti pubblici e statali possono accedere a dei particolari prestiti dedicati forniti dall’INPS e dalla gestione ex INPDAP, che permettono di far fronte a delle necessità improvvise ed urgenti pagando dei tassi d’interesse e dei costi molto