Si avvicina la data fatidica che porterà al voto milioni di italiani per il referendum costituzionale, il quale decide le sorti di una manovra che riduce i membri e i poteri dei senatori in parlamento. Stiamo entrando nella fase calda della campagna elettorale ma, la manovra ha raggiunto questo punto solo dopo 2 anni di discussioni intense in parlamento. Manca quindi appena un mese e mezzo dal voto e già i vari partiti con i loro leader sostengono uno dei due schieramenti.
Lo scontro tra il SI e il NO si fa sempre più acceso e i sondaggi continuano a sfornare numeri, che i politici sviscerano all’interno dei loro discorsi. Ad esempio, si stima che l’affluenza sarà di circa il 51 % (dato poco importante visto che non ci sarà bisogno di nessun quorum) che si dividono equamente a favore o contro, infatti, sia il si che il no vantano all’incirca il 37 % dei voti mentre tutti gli altri sono ancora indecisi che faranno pendere l’ago della bilancia.
Uno dei maggiori sostenitori del SI è, chiaramente, il fronte del Partito Democratico che con il 70 % degli esponenti si schierano a favore. Abbiamo detto chiaramente perché la riforma costituzionale è stata proposta e spinta proprio dai parlamentari del PD (Matteo Renzi per primo che si è fatto portabandiera), ed è naturale che sostengano la sua approvazione.
Dall’altra parte invece la questione è più segmentata visto che ha aggregato tutti i gruppi di opposizione ma, fa questi, il “blocco” più unito sembra essere quello del Movimento 5 Stelle che con il 65 % si schiera per l’abrogazione della riforma. Insieme a loro troviamo nomi importanti come Gianfranco Fini e Gianni Alemanno con il loro nuovo partito Azione Nazionale, ma anche la Lega Nord (Matteo Salvini davanti a tutti), Massimo D’Alema, Giorgia Meloni e tanti altri politici del Centro Destra.
Entrambi gli schieramenti sostengono ragioni diverse, perché da una parte i favorevoli del SI dicono che questa riforma servirà per ammodernare il Paese, tagliare i costi della politica e velocizzare l’approvazione delle leggi. Allo stesso tempo i sostenitori del NO vedono questa votazione come un’occasione per mandare a casa Renzi, inoltre, accusano gli ideatori di aver creato una riforma confusa che aumenta solo i poteri dello stato affossando la democrazia.
Il sostegno verso una o l’altra scelta però non arrivano solo dai parlamentari italiani perché, ad esempio, in Europa la Presidenza del Partito Socialista Europeo è a favore di questa riforma. Considerando che la situazione sarà sempre più calda e infuocata, possiamo senza dubbio scommettere che si discuterà ancora molto sul referendum costituzionale e che i due schieramenti si arricchiranno di nuovi nomi illustri.
I toni si faranno, se possibile, ancora più accesi e probabilmente questo argomento monopolizzerà l’attenzione dei media che faranno a gara per raccontare le ultime novità. In questo clima di confusione come si può seguire quindi la campagna elettorale cosi da arrivare informati al voto? Uno dei metodi più completi è quello di leggere i vari siti di informazione libera che si trovano online, come ad esempio politicanti.it, ma di una cosa possiamo essere certi già oggi, se ne parlerà ancora molto per il prossimo mese e mezzo.