La Legge di Bilancio del 2018 ha introdotto la fatturazione elettronica indicando anche il tempo per emettere la fattura elettronica, che è poi stata effettivamente adottata e imposta dal 1 Gennaio 2019 quando tutte le aziende hanno avuto l’obbligo di utilizzare tale mezzo per la trasmissione dei documenti fiscali. La fattura elettronica così come per quella cartacea ha alcuni elementi obbligatori, ha dei tempi massimi per la trasmissione, per cui è indispensabile il codice univoco o l’indirizzo di posta elettronica certificata ed infine deve essere conservata negli appositi archivi.
All’introduzione di queste nuove procedure tutti sembravano nutrire molti dubbi per la paura delle difficoltà che una modalità di agire completamente nuova poteva portare con se, salvo poi rendersi conto che la fatturazione elettronica non è solo il mezzo con cui lo Stato combatte l’evasione fiscale, ma anche un’opportunità per le aziende che vedono facilitarsi il loro lavoro quotidiano.
Tempo per emettere fattura elettronica: cos’è la fattura elettronica
La fattura elettronica è un file in formato XML in cui sono registrati non solo la cifra da pagare per l’acquisto del prodotto o per il pagamento del servizio, la percentuale IVA ove vi sia dovuto e i dati delle due parti contraenti. Un documento informatico che viene trasmesso al Sistema di Interscambio (SDI), che dopo aver controllato l’esattezza dei dati e delle Partite Iva provvede a trasmettere la fattura al destinatario.
I dati obbligatori
La fattura elettronica è un dato digitale e il file deve contenere alcuni dati obbligatoriamente, esattamente come previsto dall’art 21 del decreto del PR 26 ottobre 1972 n. 633, trattata esattamente come la fattura emessa da soggetto che si avvale di regime semplificato.
Ci sono poi dei dati senza i quali l’SDI non potrebbe procedere alla trasmissione e dunque alla convalida della fattura elettronica:
- importo;
- percentuale IVA;
- data di emissione;
- anagrafica di chi emette fattura e di chi deve riceverla;
- codice univoco del destinatario: che per gli enti pubblici può essere consultato sul registro IPA mentre invece i privati devono comunicarlo a coloro che gli emettono fattura, nel caso in cui non se ne fosse in possesso è possibile utilizzare l’indirizzo PEC.
Il codice univoco è indispensabile per l’SDI per identificare il destinatario.
Tempo per emettere fattura elettronica: come emettere fattura e i termini
La trasmissione della fattura elettronica deve avvenire o attraverso la posta certificata, i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate in maniera completamente gratuita o avvalersi dei servizi di privati a pagamento. In questa maniera i vari file vengono sottoposti a tutti i controlli di routine.
Qualunque sia la propria forma aziendale ci sono dei termini a livello di tempo per poter trasmettere la fattura elettronica e non incorrere in eventuali sanzioni. Si parlerà a tal proposito di fattura immediata per cui il tempo massimo per l’invio o sono le 24 ore successive all’avvenuta vendita o prestazione del servizio o entro 12 giorni da esso. Ci sono poi ditte che per via del loro modus operandi sono costretti a fare fattura differita che deve essere inviata entro il 15 del mese successivo a quello della conclusione della prestazione.
La fattura differita può essere utilizzata quando uno stesso soggetto usufruisce di un servizio in maniera ripetuta nell’arco di un mese. Gli stessi sono i tempi per emettere fatture in un regime di minimi, anche se tali soggetti non sono obbligati alla fatturazione elettronica, piuttosto ne possono ricavare dei vantaggi utilizzando la modalità immediata.